Concordato preventivo biennale: dal 2026 via libera alle operazioni straordinarie

Ufficio Stampa

Ultimi due mesi senza possibilità di effettuare operazioni straordinarie per chi ha aderito lo scorso anno al concordato preventivo biennale (Cpb): dal 1° gennaio 2026 via libera a scissioni, fusioni e conferimenti d’azienda senza il rischio di perdere il patto fiscale. Chi ha optato per il Cpb lo scorso anno si è infatti legato al patto con l’agenzia delle entrate per il biennio 2024-2025. A partire dal prossimo 1° gennaio non dovrà più preoccuparsi di monitorare le cause di decadenza o cessazione dall’accordo, essendone esauriti gli effetti. Queste sono le conseguenze generate dall’applicazione dell’articolo 21 del dlgs 13/2024, decreto che ha introdotto e disciplina il concordato preventivo biennale, nello specifico per coloro che hanno, per primi, optato per l’istituto per gli anni d’imposta 2024 e 2025.
L’articolo 21 del dlgs 13/2024 dispone che il concordato cessa di avere efficacia a partire dal periodo d’imposta nel quale si verificano una serie di accadimenti tra cui, quelle indicate al comma 1 lettera d-ter), ovvero la realizzazione di operazioni di fusione, scissione e conferimento. Dunque i contribuenti che hanno sottoscritto il patto fiscale per il biennio ’24-’25 e che vorranno mantenere l’accordo attivo per l’annualità in corso, se vorranno effettuare le citate operazioni dovranno necessariamente attendere il 1° gennaio 2026 dato che il Cpb terminerà i suoi effetti (ed i suoi vincoli) il 31 dicembre 2025.
In merito alle operazioni di conferimento è opportuno specificare che come indicato dalla norma di interpretazione autentica contenuta nell’articolo 10 del dlgs 81/2025 ai fini delle cause di cessazione (ed esclusione) per tali si devono intendersi esclusivamente quelle che hanno ad oggetto un’azienda o un ramo di azienda. Inoltre, nella circolare 18/E del 2024, al punto 6.6 l’agenzia delle entrate in merito alle operazioni che portano all’esclusione dal Cpb ha specificato che rientra anche la cessione di ramo d’azienda “attesi i molteplici punti in comune tra la cessione di ramo d’azienda e il conferimento”.
Dal prossimo 1 gennaio via libera alle operazioni straordinarie
Scatterà dal prossimo 1° gennaio il via libera alle operazioni straordinarie per chi attualmente ha attivo il concordato per il biennio ’24-’25

Cosa cambia per chi struttura queste tipologie di operazioni
I soggetti che struttureranno queste tipologie di operazioni nel prossimo anno non potranno rinnovare l’accordo fiscale. Tra le cause di esclusione dal Cpb, come indicato all’articolo 11 del dlgs 13/2024 rileva anche nel primo anno a cui si riferisce la proposta di concordato, la presenza per la società o l’ente che vuole aderire, di operazioni di fusione, scissione, conferimento. Va poi ricordato che tale condizione risulta presente anche tra le cause di decadenza per cui chi ha sottoscritto questa tipologia di operazioni il primo anno di applicazione del patto, decade e sarà chiamato al versamento delle maggiori imposte tra quelle calcolate considerando il reddito concordato e quelle invece determinate sull’imponibile effettivo.

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