Il concordato preventivo biennale: vantaggi e attenzione

Il concordato preventivo biennale (CPB) è uno strumento che consente ai contribuenti che applicano gli ISA di beneficiare di maggiore certezza fiscale. Tuttavia, sia per chi ha aderito al regime per il biennio 2024-2025, sia per chi intende farlo nel 2025-2026, è fondamentale monitorare con attenzione la propria posizione tributaria per non incorrere nelle cause di decadenza, che comportano la perdita dei vantaggi previsti.

Il quadro normativo
Le regole sono contenute nel D.Lgs. n. 13/2024, integrato dall’art. 15 del D.Lgs. n. 81/2025, che all’art. 22 elenca le fattispecie di decadenza.
Con la circolare n. 9/E del 24 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti, sottolineando l’importanza della fedeltà dei dati dichiarativi e del rispetto puntuale degli obblighi fiscali.

Le principali cause di decadenza
Tra i casi che determinano la cessazione degli effetti del CPB rientrano:

  • Accertamenti con rilievi significativi, come attività non dichiarate, passività inesistenti, violazioni gravi (inclusi reati tributari) o errori negli ISA superiori al 30%;

  • Dichiarazioni integrative che modificano i dati alla base della proposta di concordato;

  • Dichiarazioni dei redditi difformi rispetto agli elementi utilizzati per l’adesione;

  • Debiti tributari o contributivi oltre i 5.000 euro non regolarizzati nei termini;

  • Omesso pagamento delle somme dovute, salvo regolarizzazione entro 60 giorni dalla comunicazione degli esiti del controllo automatizzato.

Chiarimenti operativi
L’Agenzia ha specificato che alcune violazioni, come errori negli ISA oltre il 30% o irregolarità fiscali, non comportano decadenza se il contribuente si attiva tempestivamente con il ravvedimento operoso, purché avvenga prima di controlli o verifiche.

Inoltre, gli effetti della decadenza legati a errori dichiarativi o comunicazioni inesatte rilevano solo se determinano un minor reddito o valore della produzione superiore al 30% rispetto a quanto concordato.

Infine, anche in caso di decadenza, rimangono dovute le imposte e i contributi calcolati sul reddito o sul valore della produzione netta concordati, qualora risultino più elevati rispetto a quelli effettivamente conseguiti.

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