La presidente Meloni chiude Atreju e richiama l’Ue sul tema della Difesa

Ufficio Stampa

Giorgia Meloni ha chiuso la manifestazione Atreju rivendicando il lavoro svolto dal governo e tracciando le prospettive future della coalizione di centrodestra in vista delle elezioni politiche del 2027. Dal palco allestito ai giardini di Castel Sant’Angelo, la presidente del Consiglio ha attaccato opposizione e sindacati, sottolineando come, nonostante le critiche, l’esecutivo continui a crescere nei sondaggi e Atreju si confermi come l’edizione di maggior successo di sempre.

Nel suo intervento conclusivo, Meloni ha dedicato ampio spazio al tema della difesa europea, sostenendo che le recenti dichiarazioni dell’ex presidente statunitense Donald Trump sul possibile disimpegno degli Stati Uniti rendono ormai evidente la necessità per l’Europa di organizzarsi autonomamente sul piano della sicurezza. Secondo la premier, la libertà ha un costo e l’Unione europea deve assumersi fino in fondo la responsabilità di difendere se stessa.

La presidente del Consiglio ha ricordato come il governo italiano abbia da tempo sollevato la necessità di rafforzare la capacità di difesa e sicurezza dell’Europa, rivendicando di aver sostenuto, quando pochi lo facevano, l’esigenza di costruire una vera dimensione europea della Nato, capace di dialogare alla pari con gli Stati Uniti e con le altre potenze mondiali. Un’Europa che, ha sottolineato Meloni, deve rafforzare il rapporto transatlantico, ma senza subalternità, in coerenza con la propria storia e civiltà.

Nel corso della manifestazione, Fratelli d’Italia ha anche consolidato il rapporto con gli alleati di governo, ribadendo l’unità della coalizione in vista delle prossime sfide elettorali, e ha raccolto un forte sostegno da parte dei conservatori europei nei confronti della premier italiana.

Meloni è poi tornata ad attaccare opposizione e sindacati, rivendicando i risultati dell’azione di governo e dichiarandosi orgogliosa del lavoro svolto insieme agli alleati, esprimendo la convinzione che l’attuale maggioranza potrà proseguire con la stessa unità e determinazione ancora a lungo.

Sul tema dell’immigrazione, la presidente del Consiglio ha spiegato che l’Unione europea sta lavorando a un regolamento sui Paesi sicuri, con l’obiettivo di tutelare le decisioni politiche dagli interventi di una magistratura che ha definito politicizzata. In questo quadro, Meloni ha ribadito che i centri in Albania entreranno in funzione, seppure con ritardo, e ha affermato che l’Europa non è una civiltà in declino, ma una realtà viva, con una missione storica che va oltre le istituzioni che la governano.

Durante Atreju sono intervenuti anche altri esponenti di governo. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato la necessità di difendere un’Europa politica, non burocratica, auspicando una collaborazione sempre più stretta tra Partito popolare europeo e Conservatori per tutelare l’identità industriale e agricola del continente. Tajani ha inoltre espresso l’auspicio che, grazie all’impegno del centrodestra italiano, si possa superare il blocco delle auto non elettriche, ricordando la stabilità della leadership italiana con la stessa premier e lo stesso ministro degli Esteri dall’inizio della legislatura.

Il vicepremier Matteo Salvini ha utilizzato il palco di Atreju per attaccare opposizioni e sindacati, rivendicando il lavoro svolto dal governo e assicurando il massimo impegno per l’avvio dei cantieri del Ponte sullo Stretto di Messina, considerato un’opera strategica per l’unità del Paese. Salvini ha ribadito inoltre i riferimenti culturali e politici della Lega, richiamando figure come Charlie Kirk e Oriana Fallaci.

Maurizio Lupi ha invece sottolineato come il centrodestra abbia già vinto la sfida di ridare dignità alla politica e ai partiti, affermando la convinzione che la coalizione possa governare il Paese per un lungo periodo.

L’evento ha visto anche la partecipazione di numerosi ospiti internazionali. Tra questi, l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, oggi presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, ha denunciato quello che ha definito un decadimento culturale dell’Europa, invitando a riscoprire l’orgoglio europeo. Morawiecki ha sostenuto che l’Unione può tornare protagonista nel nuovo ordine globale e ha proposto la creazione di una zona di libero scambio tra Stati Uniti e Unione europea, come strumento per rafforzare l’alleanza occidentale e contrastare le pressioni di altri attori internazionali. Ha infine ribadito la necessità di riformare l’Europa dall’interno, consentendo ai singoli Paesi di scegliere priorità diverse senza imposizioni uniformi.

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