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“L’occupazione cresce ma la produttività resta ferma. Bisogna capire dove si spezza il legame tra lavoro e crescita economica. La scuola e l’università formano ma lontano dalle esigenze delle imprese. Si deve creare un ponte reale tra istruzione, innovazione e produttività”.
Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili, a conclusione di un convegno organizzato dal Cnpr forum:dichiara che “La crescita economica e dell’occupazione è un tema complesso che richiede un approccio propositivo e interventi concreti. Negli ultimi due decenni, tuttavia, il costo del lavoro è stato considerato quasi esclusivamente come una variabile da comprimere per mantenere la competitività, perdendo di vista il valore del lavoro come fattore produttivo”
Quali gli obiettivi dell’Agenda 2030
Tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, uno riguarda proprio la “buona occupazione e la crescita economica”, intesa come sviluppo inclusivo, piena occupazione e lavoro dignitoso per tutti.
Quali gli obiettivi
– Creare nuovi posti di lavoro,
– Promuovere la formazione professionale,
Ridurre le diseguaglianze di genere e migliorare le condizioni lavorative.
Quali le reazioni politiche a questi dati
Misiani (PD): Nuova occupazione creata in settori a bassa produttività
L’occupazione è aumentata, ma negli ultimi tre anni la crescita ha riguardato soprattutto gli over 50: persone che, in molti casi, sarebbero dovute andare in pensione ma non hanno potuto farlo a causa dello smantellamento delle misure di anticipo pensionistico. Non si registrano incrementi tra i giovani e le fasce d’età fino ai 49 anni. Gran parte dei nuovi posti di lavoro è concentrata in settori a bassa produttività e con salari modesti: per questo cresce l’occupazione, ma non l’economia, che rimane ferma, con un PIL destinato a chiudere il 2025 con una crescita limitata allo 0,5%-e’ quanto riferisce Antonio Misiani (pd) mentre Mascaretti (FDi) rassicura che il Governo Meloni “ha posto basi solide per la crescita economica, riducendo lo spread Btp-Bund da oltre 230 a poco più di 80 punti, ai minimi degli ultimi vent’anni. Un risultato che rafforza la credibilità dell’Italia e riduce il costo del debito. Crescono gli investimenti pubblici e privati grazie al Pnrr, alla Zes unica per il Sud e al sostegno all’internazionalizzazione delle imprese.”
Rivendica il lavoro realizzato su queste tematiche delicate e centrali per il Governo Renzi Del Barba (IV): “. Il problema –dichiara-può essere corretto con interventi mirati sul territorio, creando sinergie tra piccole imprese e orientando gli investimenti verso l’innovazione. C’è anche un nodo legato al mercato del lavoro, che abbiamo cercato di sbloccare, almeno in parte, con la riforma del Jobs Act” mentre Squeri (Fi) ribadisce che “Una forza lavoro poco qualificata non genera la ricchezza necessaria a valorizzare il lavoro stesso e a sostenere la crescita del Paese. Le parole chiave devono essere innovazione, produttività e investimenti: azioni capaci di far crescere il sistema economico creando valore aggiunto e nuove opportunità. Non basta aumentare nominalmente i salari per risolvere il problema: servono incrementi che derivino da un’economia solida e sostenibile.” E sulla contrattazione , l’esponente di Fi dichiara che essa , tra le parti sociali-, “più che un salario minimo imposto per legge, può offrire risposte concrete e calibrate sui diversi settori produttivi, garantendo equilibrio tra equità e sviluppo”





