Segreteria FISAPI
La sfida della transizione energetica ed ecologica rappresenta uno dei banchi di prova più delicati per l’economia italiana. Se da un lato il percorso verso la neutralità climatica è ormai un obiettivo vincolante imposto dalle direttive europee, dall’altro è fondamentale che piccole e medie imprese non vengano penalizzate da un processo di riconversione troppo rapido o costoso.
Innovazione, sostenibilità e competitività
Il tema è al centro del dibattito nazionale, dove emerge una convinzione condivisa: la transizione ecologica non può essere solo ambientale, ma deve diventare anche un’opportunità economica e industriale.
Perché ciò avvenga, occorrono investimenti strutturali, incentivi fiscali e strumenti di accompagnamento che permettano alle PMI di adeguarsi alle nuove tecnologie e di ridurre l’impatto energetico senza compromettere la competitività.
La sostenibilità, infatti, deve andare di pari passo con la semplificazione amministrativa e la razionalizzazione dei costi, rendendo realmente accessibili gli strumenti finanziari e tecnici a disposizione delle imprese.
Il ruolo delle professioni economiche
Professionisti, consulenti del lavoro e commercialisti assumono un ruolo cruciale in questa fase di cambiamento. Sono loro a supportare le aziende nella gestione delle agevolazioni, nella pianificazione degli investimenti e nella valutazione dell’impatto economico delle scelte green.
Il contributo del sistema professionale diventa quindi essenziale per guidare la trasformazione energetica, traducendo la complessità normativa in strategie operative concrete.
L’equilibrio tra transizione e sostenibilità economica
Il passaggio alle energie rinnovabili, l’elettrificazione dei sistemi e la riduzione dell’uso di combustibili fossili impongono tempi e costi significativi. Per questo motivo è necessario un approccio graduale che non lasci indietro i piccoli operatori economici, spesso più esposti alle difficoltà finanziarie legate all’adeguamento tecnologico.
Occorre un piano di lungo periodo che valorizzi l’efficienza energetica, ma anche l’inclusione produttiva, con misure specifiche per artigiani, microimprese e filiere locali.
Conclusioni
La transizione ecologica può diventare un motore di sviluppo sostenibile solo se tutti i soggetti del sistema produttivo avranno le risorse e le competenze per parteciparvi.
Serve una visione che metta al centro innovazione, formazione e responsabilità sociale, riconoscendo il ruolo chiave delle professioni e del tessuto imprenditoriale italiano come protagonisti del cambiamento.