Ufficio Stampa FISAPI
Pensione anticipata per gli sportivi
La riforma previdenziale per i lavoratori sportivi è ora pienamente operativa. L’Inps, con la circolare n. 127/2025, ha fornito le istruzioni applicative che chiariscono come il requisito anagrafico per la pensione possa essere ridotto di un anno ogni quattro di lavoro effettivamente svolto con la qualifica di sportivo, fino a un massimo di cinque anni.
Ad esempio, chi ha maturato almeno 20 anni di carriera sportiva potrà andare in pensione di vecchiaia a 62 anni, anziché 67, oppure anticipare il pensionamento a 59 anni se l’assegno mensile maturato raggiunge almeno i 1.616 euro.
Il Fondo Pensione Sportivi Professionisti
Con il decreto legislativo n. 36/2021 è stata introdotta la figura del «lavoratore sportivo» e l’obbligo di iscrizione al Fondo pensione sportivi professionisti (Fpsp), gestito dall’Inps.
Sono tenuti a iscriversi al Fondo:
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lavoratori subordinati dei settori dilettantistico e professionistico;
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lavoratori autonomi e co.co.co. del settore professionistico.
Per gli autonomi e co.co.co. del settore dilettantistico, invece, resta l’iscrizione alla gestione separata Inps.
Contributi e anzianità assicurativa
Una delle principali novità riguarda il conteggio dell’annualità contributiva e assicurativa:
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un anno di contribuzione è fissato in 260 giornate;
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l’annualità assicurativa si calcola in 312 giorni (12 mesi da 26 giorni).
Il diritto alla pensione si perfeziona solo al raggiungimento dell’anzianità assicurativa prevista dalla legge, anche se il lavoratore ha già maturato la contribuzione minima.
Vecchi e nuovi iscritti: le differenze
Per chi aveva già contribuzione al 31 dicembre 1995 (“vecchi iscritti”), la pensione anticipata scatta a 54 anni con almeno 20 anni di assicurazione.
I “nuovi iscritti” (dal 1° gennaio 1996) potranno andare in pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi, a condizione che l’importo maturato non sia inferiore a tre volte l’assegno sociale. In alternativa, indipendentemente dall’età, valgono i requisiti contributivi generali: 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne, con una finestra di tre mesi prima della liquidazione.
Lo sconto contributivo per gli sportivi
Un beneficio specifico della riforma è lo “sconto” sull’età pensionabile: un anno in meno ogni quattro anni di attività con la qualifica di sportivo, fino a un massimo di cinque anni. Questo vantaggio, tuttavia, non si applica nei casi di cumulo dei periodi assicurativi. Per le lavoratrici madri sportive, la misura non si cumula con gli incentivi previsti dalla legge 335/1995.
Conclusioni
La riforma previdenziale segna un cambiamento rilevante per gli sportivi, riconoscendo la peculiarità della loro carriera e introducendo un sistema più equo e aderente alla realtà professionale del settore. Con regole specifiche e benefici mirati, si rafforza la tutela sociale di chi ha dedicato la vita allo sport, assicurando percorsi pensionistici più sostenibili e flessibili.