Ufficio Stampa Fisapi
Un nuovo quadro normativo per imprese e lavoratori
Le istituzioni europee hanno avviato una trasformazione profonda del diritto del lavoro. Non si tratta solo di aggiornare norme e procedure, ma di introdurre un nuovo paradigma che mette al centro le persone, la sostenibilità ambientale e la responsabilità delle imprese lungo tutta la catena produttiva. Una rivoluzione normativa che segnerà i prossimi decenni, con impatti concreti su milioni di lavoratori e aziende.
Parità retributiva: trasparenza come regola
Con la direttiva 2023/970 l’Europa intende chiudere definitivamente il divario retributivo tra uomini e donne.
• Trasparenza nelle offerte economiche fin dal reclutamento.
• Stop alle domande sugli stipendi precedenti dei candidati.
• Obbligo di rendere pubblici i criteri di carriera e avanzamento.
• Report periodici per le aziende oltre 100 dipendenti, con onere della prova in capo al datore di lavoro in caso di differenziali superiori al 5%.
La fase attuativa partirà nel 2026, ma i veri effetti si vedranno dal 2027 per le grandi imprese e dal 2031 per quelle medie.
Imprese responsabili: sostenibilità e catene di fornitura
La direttiva 2024/1760 introduce obblighi stringenti sulla due diligence aziendale.
Le imprese dovranno:
• monitorare e ridurre gli impatti negativi su persone e ambiente,
• predisporre piani di transizione climatica coerenti con l’Accordo di Parigi,
• sottoporsi a regimi sanzionatori severi in caso di inadempienza.
Il recepimento è previsto entro il 2026, con un’applicazione graduale dal 2027 per le multinazionali più grandi e dal 2028 per realtà con oltre 3.000 dipendenti.
Piattaforme digitali: diritti nell’economia algoritmica
La direttiva 2024/2831 affronta il tema del lavoro tramite piattaforme online.
Prevede:
• obblighi di trasparenza sugli algoritmi che gestiscono attività e valutazioni,
• diritto a un controllo umano sulle decisioni automatizzate,
• garanzie in materia di privacy, formazione e rappresentanza sindacale.
Il recepimento dovrà avvenire entro il 2026.
Una sfida per le imprese, un’opportunità per il futuro
Le tre direttive non sono meri adempimenti burocratici: rappresentano l’avvio di una stagione in cui la competitività aziendale dipenderà anche dalla capacità di coniugare efficienza, sostenibilità e diritti.
Adeguarsi in anticipo non significherà solo evitare sanzioni, ma costruire un vantaggio reputazionale e competitivo in un mercato globale sempre più sensibile a criteri ESG.
Conclusione
Con queste misure, l’Europa pone le basi per un lavoro più equo, trasparente e responsabile. Un percorso di lungo periodo che richiederà sforzi organizzativi alle imprese, ma che può diventare il volano di una crescita economica più inclusiva e sostenibile.