Avvocati: le novità della riforma e come cambierà la professione forense

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega che introduce una serie di cambiamenti significativi per la professione forense. Dalla revisione del sistema di compensi alle nuove regole sulle incompatibilità, fino a modifiche al tirocinio e all’esame di abilitazione, la riforma punta a modernizzare e rendere più efficiente l’ordinamento professionale degli avvocati.

Compensi e responsabilità
Una delle principali novità riguarda la possibilità di parametrare il compenso al raggiungimento di obiettivi, pur nel rispetto del divieto di patto di quota lite e del principio di proporzionalità. L’accordo tra cliente e avvocato resta libero, salvo i casi regolati dall’equo compenso. Inoltre, il pagamento del compenso è garantito da una responsabilità solidale che coinvolge tutti i soggetti interessati nei procedimenti conclusi con accordi.

Esercizio in forma collettiva
Il disegno di legge conferma la possibilità per gli avvocati di esercitare in forma associata o societaria, con regole più definite:

  • un’associazione è qualificabile come “forense” solo se la maggioranza degli associati è costituita da avvocati;

  • nelle società tra avvocati, almeno due terzi del capitale, dei diritti di voto e della partecipazione agli utili devono spettare a iscritti all’albo;

  • i soci non professionisti possono partecipare solo per funzioni tecniche o finalità di investimento, senza possibilità di ricevere prestazioni dirette dalla società.

Nuove opportunità professionali
La riforma aggiorna il regime delle incompatibilità, consentendo agli avvocati di assumere incarichi come amministratore unico, consigliere delegato, presidente o liquidatore di società di capitali, amministratore di condomini o agente sportivo. Restano escluse alcune attività, tra cui il lavoro subordinato continuativo, l’attività notarile e l’esercizio di impresa.

Viene rafforzata la tutela del segreto professionale e confermato il carattere personale dell’incarico, anche in caso di attività svolta all’interno di una società. Solo chi è iscritto (o è stato iscritto) all’albo potrà utilizzare il titolo di “avvocato”.

Formazione e accesso alla professione
Il percorso di tirocinio viene ripensato con una maggiore valorizzazione dei corsi formativi, sempre seguiti da una prova finale. L’esame di abilitazione prevede due prove scritte, cui segue la prova orale. Torna inoltre il giuramento solenne per i nuovi iscritti.

Sistema disciplinare
Il sistema disciplinare viene reso più efficiente e garantista. Sono previste:

  • procedure semplificate per le condotte meno gravi, con la possibilità di richiamo verbale;

  • prescrizione in sei anni, con un limite massimo di sette anni e sei mesi;

  • la possibilità, una sola volta, di ottenere la riabilitazione per gli avvocati sanzionati con pene diverse dalla radiazione.

Conclusione
La riforma della professione forense introduce strumenti di maggiore flessibilità, tutela e responsabilità, con l’obiettivo di adeguare l’attività degli avvocati alle esigenze di un contesto giuridico ed economico in evoluzione. Compensi più trasparenti, nuove opportunità di esercizio e un sistema disciplinare modernizzato delineano il quadro di una professione che si rinnova senza rinunciare ai suoi principi fondamentali.

Il Presidente di S.N.A.AVV.
Avv. Gaetano Lo Calzo

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