Cambia la geografia delle assunzioni agevolate: le novità del Decreto Coesione

Con la conversione in legge del Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024, convertito in L. n. 95/2024), cambia radicalmente il panorama degli incentivi all’assunzione. Si ridisegna così la mappa delle opportunità a disposizione dei datori di lavoro che intendono ampliare il proprio organico risparmiando sui costi contributivi e fiscali.

Riformulati i vecchi incentivi, introdotti nuovi strumenti

Il decreto ha riscritto le regole di alcuni incentivi già operativi — come quelli destinati all’assunzione di giovani under 35 e donne svantaggiate — e ha contemporaneamente introdotto nuovi meccanismi di sostegno per chi assume in settori strategici, ritenuti trainanti per la crescita e l’innovazione del Paese.

Le nuove misure mirano a favorire l’occupazione stabile e a ridurre il divario territoriale, incentivando soprattutto le assunzioni nelle aree svantaggiate o nelle filiere produttive ad alto valore aggiunto.

A chi sono rivolti gli incentivi

I benefici sono diretti alle aziende che assumono:

  • Giovani sotto i 35 anni, in particolare se alla prima esperienza o disoccupati;
  • Donne prive di impiego, soprattutto residenti in regioni con tasso di occupazione femminile sotto la media nazionale;
  • Disoccupati di lungo corso e soggetti fragili;
  • Persone con disabilità iscritte alle liste del collocamento mirato.

Come funzionano: sgravi contributivi e super-bonus

Il cuore delle agevolazioni resta lo sgravio contributivo: si tratta di una riduzione delle aliquote INPS dovute dal datore di lavoro sui nuovi assunti. Lo sgravio può essere totale o parziale, a seconda della tipologia di contratto (a tempo determinato o indeterminato) e della categoria del lavoratore assunto.

Ma c’è di più. Gli incentivi si cumulano con il “super-bonus occupazionale”, prorogato dalla Legge di Bilancio 2025 fino al 2027. Questo bonus consente di maggiorare figurativamente il costo del lavoro relativo al personale neoassunto, ottenendo un risparmio fiscale nella determinazione del reddito d’impresa o di lavoro autonomo.

Un’occasione per assumere risparmiando

La riforma rappresenta un passaggio strategico per le imprese che vogliono crescere in modo sostenibile. L’integrazione tra sgravi contributivi e vantaggi fiscali permette di ridurre sensibilmente il costo del lavoro, rendendo più conveniente l’inserimento di nuove risorse, soprattutto tra i giovani e nelle fasce più fragili del mercato.

Un’opportunità che le imprese — soprattutto quelle del terziario, dell’artigianato e della piccola industria — non possono permettersi di ignorare.

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