Ufficio Stampa
Entra in vigore il 1° gennaio 2026 il nuovo Codice degli incentivi alle imprese, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 286 del 10 dicembre 2025.
Che cosa offre il Codice degli incentivi:
Una disciplina uniforme in materia, coordinando le agevolazioni statali con quelle regionali, ampliandone l’accesso e semplificando le procedure, riordina anche gli strumenti per le imprese, come i portali pubblici che servono per gestire gli incentivi, e crea uno schema standard che disciplina l’intero ciclo di vita delle agevolazioni, dalla programmazione all’analisi di impatto e dei risultati.
Che cosa è il nuovo Codice
Il nuovo Codice individua prima di tutti gli incentivi inclusi nelle disposizioni oggetto del provvedimento e quelli esclusi (come d esempio le agevolazioni fiscali automatiche e quelli contributivi), in raccordo con la disciplina UE sugli aiuti di Stato. Introduce poi i contenuti e le definizioni da utilizzare nei bandi (agevolazione, impresa, lavoratore autonomo
Il Registro nazionale degli aiuti Stato (RNA) e la piattaforma Incentivi.gov.it renderanno disponibili specifici servizi funzionali allo svolgimento di attività previste lungo l’intero ciclo di vita dell’incentivo. In pratica, questi strumenti dovranno essere utili alle imprese nella fase attuativa, con servizi che potranno anche utilizzare intelligenza artificiale.
Cosa sono chiamate a fare le Amministrazioni?
Le amministrazioni sono chiamate ad effettuare una precisa programmazione degli incentivi, che parta dalla definizione di obiettivi strategici e si declini attraverso un preciso cronoprogramma.
La partecipazione dei lavoratori autonomi viene regolamentata in base al principio che le condizioni di accesso devono essere analoghe a quelle previste per le piccole e medie imprese, con l’eccezione di eventuali requisiti non richiesti per l’esercizio della professione o che possano limitarne la partecipazione. Il bando deve specificare gli specifici requisiti richiesti ai soli lavoratori autonomi.
Requisiti Premialità
PMI almeno il 60% delle risorse
Microimprese e autonomi almeno il 25% delle risorse
Rating di legalità maggiorazioni o punteggio aggiuntivo
Parità di genere premialità specifica
La novità per gli incentivi pubblici
Gli incentivi pubblici vanno attivati attraverso specifici bandi, con l’eccezione di quelli contributivi e fiscali ad erogazione automatica.Il bando-tipo (predisposto tramite decreto MIMIT) deve contenere elementi fissi: obiettivi e base giuridica, risorse disponibili, soggetti responsabili dell’attuazione dell’incentivo, condizioni di ammissibilità soggettiva e oggettiva
Le altre misure previste
C’è una regola generale contro le delocalizzazione in base alla quale l’impresa che sposta l’attività al di fuori dello spazio economico europeo entro cinque anni dal completamento dell’investimento agevolato deve restituire l’incentivo e pagare una sanzione. Per le grandi imprese, il termine è allungato a dieci anni.
Il Dlgs contiene infine indicazioni sul monitoraggio degli incentivi, basato sull’uso del Codice Unico di Progetto (CUP).





