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Il rallentamento c’è, ma non racconta un Paese fermo. Nel terzo trimestre del 2025 sono state aperte 92.808 nuove partite IVA, un calo del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una flessione che, guardata da vicino, somiglia più a un riassestamento che a un passo indietro: le attività tradizionali arretrano, mentre crescono i servizi qualificati, le iniziative dei più giovani e quelle legate alla cura della persona.
L’universo dell’autoimpiego si sta trasformando. Le persone fisiche, che rappresentano ancora la quota principale delle nuove aperture, segnano un leggero aumento, così come le società di capitali. A frenare sono invece le società di persone e, soprattutto, le aperture da parte di non residenti, un segmento comunque molto marginale.
Una geografia dell’imprenditorialità che si sposta
Il quadro che emerge mostra un’Italia diversa da quella a cui si era abituati. Il Mezzogiorno accelera, con crescite significative in diverse regioni, mentre alcune aree tradizionalmente forti registrano un rallentamento. È un segnale chiaro: l’imprenditorialità cambia territorio, intensità e protagonisti, almeno per quanto riguarda il mondo delle libere professioni.
Le professioni qualificate trainano la ripresa
Guardando ai settori, le attività professionali guidano la classifica delle nuove aperture, seguite da commercio, sanità, assistenza e costruzioni. Le variazioni rispetto all’anno precedente mostrano un commercio in forte arretramento, anche per l’effetto della nuova classificazione dei codici di attività, mentre sanità, istruzione, formazione e turismo crescono con decisione. Arretra invece l’agricoltura.
Giovani, senior e cittadini stranieri: chi apre partita IVA
Tra le persone fisiche emerge un dato interessante: gli under 35 rappresentano oltre metà delle nuove aperture e continuano a crescere. Aumentano anche gli over 65, segno di percorsi professionali più lunghi e autonomi. Un quarto di chi avvia un’attività è nato all’estero, una presenza stabile ma significativa nella costruzione del tessuto imprenditoriale.
Forfettario sempre più centrale
Il regime forfettario conferma di essere la scelta privilegiata per chi inizia: circa metà delle nuove partite IVA opta per questo sistema fiscale, con un aumento rispetto all’anno precedente. La sua attrattiva rimane forte grazie alla semplicità gestionale e a una fiscalità più prevedibile.
Un mercato più selettivo che immobile
Il quadro complessivo suggerisce che il 2025 non stia frenando l’iniziativa individuale, ma la stia rendendo più mirata. Meno aperture casuali, più attività basate su competenze e settori in crescita. Un ecosistema che, pur mostrando numeri più contenuti, sembra orientato verso una maggiore qualità e consapevolezza.





