Fraternità, dignità e partecipazione: la visione della FISAPI – Confederazione Generale Professioni Intellettuali- sul nuovo DDL CNEL

di Carmelo Bifano – Presidente nazionale FISAPI – Confederazione Generale Professioni Intellettuali

Accolgo con grande interesse il Disegno di Legge C.2554 del CNEL sulla valorizzazione della fraternità umana nei luoghi di lavoro, una proposta che ritengo innovativa, necessaria e pienamente coerente con la visione che da anni FISAPI porta avanti all’interno del panorama delle professioni intellettuali. Il documento, che ho esaminato attentamente, propone un modello culturale e organizzativo capace di rimettere al centro la persona, la sua dignità e la qualità delle relazioni professionali. È un testo che finalmente riconosce che il lavoro non è solo produttività, ma anche comunità, partecipazione e responsabilità reciproca.

Viviamo un’epoca segnata da trasformazioni profonde: digitalizzazione, intelligenza artificiale, nuovi modelli di organizzazione, invecchiamento della forza lavoro, crescente complessità sociale. Parlare oggi di fraternità nei luoghi di lavoro significa proporre un approccio evoluto e concreto, non un richiamo idealistico. Significa introdurre indicatori misurabili di benessere, equità, partecipazione e qualità organizzativa. Significa costruire ambienti dove il rispetto e l’inclusione siano elementi strutturali e non accessori.

Trovo di grande valore l’attenzione dedicata alla tutela dei lavoratori più vulnerabili, alla conciliazione vita-lavoro e alla valorizzazione delle competenze dei professionisti senior, portatori di un patrimonio di esperienza indispensabile per la continuità produttiva e per la crescita delle nuove generazioni. Ritengo particolarmente importante la possibilità di integrare nei contratti collettivi percorsi strutturati di mentoring e reverse-mentoring, strumenti concreti per favorire un reale trasferimento delle competenze e rafforzare la coesione delle comunità professionali.

Apprezzo molto il ruolo centrale affidato alla contrattazione collettiva aziendale e territoriale, che il DDL considera un vero motore di innovazione sociale. Come FISAPI lo sosteniamo da sempre: senza contratti seri, comparativamente rappresentativi e realmente applicati sui luoghi di lavoro, non esiste modernizzazione delle relazioni industriali. Allo stesso modo considero essenziale la chiarezza del testo nel valorizzare la rappresentanza qualificata e nel contrastare fenomeni di dumping contrattuale che finiscono per danneggiare sia i lavoratori sia le imprese corrette.

Trovo lungimirante anche l’integrazione con i criteri ESG, oggi richiesti a tutte le imprese che intendono competere in un mercato europeo sempre più attento alla sostenibilità sociale. Benessere, partecipazione, equità retributiva, inclusione e qualità organizzativa sono elementi che possono essere misurati e rendicontati, rappresentando una grande opportunità soprattutto per le PMI e per i professionisti che vogliono dotarsi di strumenti moderni e credibili.

Il DDL, introduce, inoltre misure concrete come la banca ore solidale, modelli di valutazione imparziali, sistemi certificabili di conciliazione, tutela delle fragilità e commissioni nazionali per la diffusione delle buone pratiche. Si tratta di strumenti che, se applicati con rigore e accompagnati da adeguato supporto tecnico, possono realmente elevare la qualità del lavoro nel nostro Paese.
Come Presidente nazionale FISAPI ritengo che questo disegno di legge rappresenti una sfida importante e una grande occasione per favorire una nuova maturità culturale nel mondo del lavoro. La fraternità, intesa come capacità di riconoscere l’altro e costruire relazioni professionali equilibrate e responsabili, non è un’utopia: è un metodo di governance, un fattore competitivo e un investimento sul futuro.

FISAPI è pronta a contribuire al confronto istituzionale su questo testo, portando l’esperienza delle professioni intellettuali e della bilateralità che rappresentiamo. Credo profondamente che il lavoro del futuro possa e debba essere costruito su dignità, partecipazione e rispetto reciproco. Questo DDL va esattamente in quella direzione e, come Confederazione Generale Professioni Intellettuali, intendiamo sostenerlo con convinzione e spirito costruttivo.

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