Legge di Bilancio: FISAPI chiede interventi strutturali. “La riduzione fiscale non basta senza l’estensione della soglia IRPEF a 60mila euro”

Roma, 14 ottobre 2025 – Il Presidente di FISAPI – Federprofessioni, Avv. Carmelo Bifano, interviene nel dibattito sulla Legge di Bilancio, esprimendo apprezzamento per gli indirizzi generali della manovra ma manifestando riserve sulla reale capacità delle misure proposte di incidere sul ceto professionale.
La manovra fiscale tra intenzioni e necessità operative
FISAPI accoglie con favore la volontà del Governo di procedere con la riforma fiscale e di destinare risorse al sostegno delle categorie produttive. Ridurre il carico fiscale sui contribuenti con redditi medi rappresenta un presupposto essenziale per rilanciare la crescita e sostenere l’economia nazionale.
Tuttavia, il Presidente Bifano sottolinea che un approccio meramente correttivo rischia di non essere sufficiente: è necessario intervenire in modo strutturale sui fattori che ostacolano la competitività e la sostenibilità del lavoro autonomo.
Focus IRPEF: la soglia a 60mila euro come misura di giustizia fiscale
«Condividiamo l’esigenza di una revisione dell’IRPEF – afferma Bifano – ma è fondamentale che l’ampliamento dello scaglione intermedio sia effettivamente esteso fino a 60.000 euro. Solo così si potrà garantire un beneficio reale al mondo del lavoro autonomo che costituisce il cuore del ceto medio».
FISAPI evidenzia che una semplice rimodulazione delle aliquote, senza l’allargamento del perimetro reddituale, avrebbe un impatto limitato. Il ceto medio, principale motore della compliance fiscale, merita un riconoscimento concreto del proprio ruolo economico e sociale.
«È grazie alla capacità contributiva del ceto medio – prosegue Bifano – che si garantisce la tenuta della finanza pubblica. Per questo l’intervento deve essere incisivo e non un mero palliativo, altrimenti l’effetto combinato di inflazione e cuneo fiscale continuerà a erodere redditi e competitività».
Previdenza, investimenti e bilateralità: leve da potenziare
FISAPI richiama inoltre l’attenzione sul peso eccessivo dei contributi previdenziali e sulla mancanza di adeguati meccanismi di detassazione per gli investimenti professionali. Senza l’estensione della soglia IRPEF a 60.000 euro, la manovra rischia di non raggiungere l’obiettivo di sostenere efficacemente le partite IVA.
L’Avv. Bifano sottolinea, infine, l’importanza di estendere la detassazione non solo alle mensilità aggiuntive, ma anche ai contributi erogati attraverso il sistema della bilateralità, strumenti che rappresentano un aiuto concreto per imprese e lavoratori e favoriscono istituti destinati a promuovere la conciliazione tra vita professionale e personale.
«Auspichiamo che il confronto parlamentare – conclude Bifano – tenga conto di queste priorità per costruire una Legge di Bilancio equa, moderna e realmente funzionale all’intera filiera delle professioni».

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