UE e regolamentazione dell’IVA: l’Italia tra i paesi dell’Unione con più trattamenti speciali sull’imposta valore aggiunto

Segreteria FISAPI

Il quadro normativo europeo relativo all’IVA presenta una notevole disomogeneità. L’obiettivo di avere un’imposta uniforme sui beni e servizi è smentita dalla realtà di un sistema frammentato da una miriade di trattamenti preferenziali concessi a livello nazionale, spesso in risposta a esigenze di politica interna o settoriale.

L’Italia è in una posizione di rilievo per il numero elevato di deroghe permanenti che applica, contribuendo in maniera significativa alla complessità generale. Questa abbondanza di eccezioni introduce una serie di distorsioni nelle dinamiche concorrenziali del mercato interno europeo.

Un esempio emblematico è l’applicazione di aliquote ribassate in Italia per gli interventi sul patrimonio immobiliare residenziale privato, un’agevolazione più ampia rispetto a quanto concesso in altri Stati membri, dove tali riduzioni sono limitate all’edilizia sociale. Simili agevolazioni sono estese anche a settori come l’editoria e le attività ricreative.

Sebbene una recente riforma comunitaria avesse l’obiettivo di razionalizzare e rendere più flessibili le aliquote nazionali, la maggior parte dei Paesi, inclusa l’Italia, ha optato per mantenere immutate le proprie storiche eccezioni. Ne risulta un sistema estremamente differenziato, che complica le operazioni transfrontaliere delle imprese e rende molto complicato comparare efficacemente le politiche fiscali dei diversi paesi.

Iscriviti alla nostra Newsletter
e resta aggiornato.

F.I.S.A.P.I. – Confederazione Generale
Professioni Intellettuali

CONTATTI