Segreteria FISAPI
L’Italia si adegua alla direttiva UE antiriciclaggio
Con un decreto approvato in via d’urgenza, il Consiglio dei ministri ha recepito la sesta direttiva Ue antiriciclaggio (2024/1640), chiudendo così la procedura di infrazione avviata da Bruxelles. La norma introduce un significativo cambiamento: l’accesso al registro dei titolari effettivi non sarà più libero, ma ristretto a specifiche categorie.
Le nuove regole di accesso
Il decreto stabilisce che potranno consultare i dati solo:
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Autorità competenti (magistratura, forze dell’ordine e organi di vigilanza);
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Soggetti obbligati come banche, intermediari finanziari e professionisti nell’ambito delle verifiche di clientela;
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Privati con interesse giuridico concreto, compresi i giornalisti, che dovranno dimostrare la legittimità della richiesta.
Un successivo provvedimento del Ministero dell’Economia e del Ministero delle Imprese definirà i criteri per accertare cosa rientri nella nozione di “interesse giuridico” valido.
Perché il decreto è stato approvato con urgenza
Il recepimento della direttiva avrebbe dovuto essere completato entro il 10 luglio 2025. Il mancato rispetto della scadenza aveva portato la Commissione europea ad avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e di altri dieci Stati membri. Da qui la necessità di una “chiusura lampo” con un provvedimento immediatamente operativo.
Modifiche regolamentari attese
Per rendere pienamente efficace il nuovo quadro serviranno ulteriori interventi, a partire dalla revisione del DM 55/2022, che disciplina la comunicazione e la consultazione dei dati sulla titolarità effettiva. Solo dopo queste modifiche sarà possibile dare piena operatività al sistema aggiornato.
Conclusione
La stretta sull’accesso ai dati del registro dei titolari effettivi rappresenta un passaggio decisivo per allineare l’Italia agli standard europei in materia di contrasto al riciclaggio. Un equilibrio delicato tra trasparenza, tutela della privacy e garanzie di sicurezza giuridica.