Segreteria FISAPI
Il principio di onnicomprensivitÃ
Con il decreto legislativo 192/2024 è stato introdotto anche per il lavoro autonomo il principio di onnicomprensività già applicato al lavoro dipendente. In pratica, il reddito imponibile comprende tutte le somme e i valori percepiti, al netto delle spese sostenute per l’attività . Restano escluse alcune voci, come i contributi previdenziali obbligatori o i rimborsi spese analitici sostenuti per conto del committente.
Spese e rimborsi: cosa cambia
I rimborsi analitici diventano irrilevanti ai fini fiscali: non concorrono a formare il reddito e non sono deducibili. Le spese non rimborsate, invece, sono deducibili in casi specifici (insolvenza o prescrizione del credito) oppure, per importi fino a 2.500 euro, se il committente non rimborsa entro un anno dalla fattura.
Trasferte e tracciabilitÃ
Nuove regole per taxi, vitto e alloggio: questi costi sono deducibili solo se pagati con strumenti tracciabili, salvo le spese sostenute all’estero. In caso di rimborso, concorrono al reddito se saldati in contanti o con mezzi non tracciati.
Il principio di cassa e le eccezioni
Resta centrale il principio di cassa, ma con una deroga: se il committente opera una ritenuta, il reddito si considera percepito nel periodo d’imposta in cui sorge l’obbligo di trattenuta, anche se il professionista incassa in un momento diverso.
Plusvalenze e minusvalenze
Le plusvalenze dei beni strumentali concorrono al reddito se derivano da cessione, risarcimento o destinazione a usi personali. Le minusvalenze sono deducibili solo in alcuni casi. Alcune operazioni, invece, rientrano tra i redditi diversi con imposta sostitutiva al 26%.
Deduzioni e percentuali
Nuove regole anche per le spese legate a:
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beni strumentali materiali e immateriali,
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formazione professionale e certificazioni,
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spese di rappresentanza, alberghi e ristorazione.
Le disposizioni si applicano in gran parte dal periodo d’imposta 2024, con eccezioni sui rimborsi e sulle ritenute.
Il parere degli esperti
Secondo i Consulenti del Lavoro, il quadro normativo presenta ancora criticità di coordinamento tra vecchie e nuove regole, con richiami normativi poco chiari e margini di incertezza applicativa per i professionisti.
Conclusione
La riforma fiscale ridisegna la tassazione dei redditi autonomi con l’obiettivo di uniformare le regole a quelle dei dipendenti e garantire maggiore chiarezza. Tuttavia, restano dubbi interpretativi che richiedono attenzione da parte dei professionisti e ulteriori chiarimenti applicativi.