Ufficio Stampa FISAPI
In una recente circolare, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una serie di nuove FAQ volte a fornire chiarimenti pratici sull’applicazione del Credito d’Imposta per la Banda Ultra Larga (CPB) per i professionisti. Le interpretazioni ufficiali offrono risposte su aspetti spesso controversi, e risultano fondamentali per chi esercita attività intellettuali.
Ambito soggettivo: quali professionisti possono accedere al CPB
L’Agenzia chiarisce che il Credito d’Imposta per le Concessioni per Banda Ultra Larga (CPB) spetta ai professionisti che sostengono spese relative a infrastrutture di connettività ad alta velocità. Le FAQ precisano che non è indispensabile essere imprese; anche titolari di partita IVA esercitando una professione intellettuale possono beneficiare del credito, a patto che rispettino i requisiti tecnici e documentali richiesti.
In particolare, si conferma che il professionista deve poter dimostrare, attraverso documentazione idonea (fatture, contratti, certificazioni tecniche), che il servizio di connettività è effettivamente utilizzato per l’attività professionale. Le spese ammesse sono quelle inerenti al cablaggio, all’installazione dell’infrastruttura, al noleggio o acquisto del servizio di connettività e all’attivazione delle linee.
Modalità di calcolo e percentuali del credito
Le FAQ dirimono alcuni dubbi relativi alle modalità di calcolo del credito: il CPB non copre l’intero importo delle spese, ma solo una percentuale predeterminata (secondo le tabelle ufficiali) che varia in funzione della zona geografica e della tipologia di intervento. Il credito è calcolato sulle spese effettivamente sostenute, e non su importi stimati o preventivati.
In caso di contributi o incentivi pubblici già percepiti per lo stesso intervento, si precisa che il credito non è cumulabile, salvo che la normativa disponga diversamente. Le FAQ aiutano a evitare sovrapposizioni indebite tra agevolazioni.
Tempistica e utilizzo del credito
L’Agenzia chiarisce anche le tempistiche per la fruizione del CPB: il credito maturato può essere utilizzato in compensazione con altri tributi tramite modello F24, nei limiti previsti dalla normativa.
Le FAQ puntualizzano che il credito deve essere utilizzato nei tempi stabiliti (a partire dall’anno successivo a quello in cui le spese sono state sostenute) e che eventuali eccedenze non utilizzate possono essere gestite secondo le modalità previste dalla legge.
Documentazione e requisiti di prova
Per ottenere il CPB, i professionisti devono conservare una serie di documenti probatori: fatture intestate correttamente, contratti con il fornitore del servizio, certificazioni tecniche, eventuali attestazioni dell’infrastruttura installata e ogni documentazione che dimostri l’effettiva messa in esercizio della connessione ultra-larga.
Le FAQ affermano esplicitamente che tali documenti devono essere disponibili per ispezioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, e che la mancata produzione può comportare la perdita parziale o totale del beneficio.
Ambito territoriale e differenziazioni per zona
Uno dei temi particolarmente delicati riguarda le differenze territoriali: il credito è modulato in funzione della zona geografica (aree ultraperiferiche, aree con copertura assente o insufficiente), con parametri variabili. Le FAQ confermano che tali differenziazioni sono strettamente applicabili anche ai soggetti professionisti, e che le percentuali del credito variano secondo la fascia in cui ricade l’unità connessa.
Conclusione
Con la pubblicazione delle nuove FAQ, l’Agenzia delle Entrate ha colmato importanti vuoti interpretativi sull’applicazione del Credito d’Imposta per la Banda Ultra Larga (CPB) in favore dei professionisti. Le delucidazioni offerte sono utili per chiarire i requisiti soggettivi, le modalità di calcolo, l’utilizzo in compensazione e gli obblighi documentali. FISAPI invita tutti i professionisti interessati a verificare attentamente la compatibilità del proprio caso con i criteri indicati e a conservare scrupolosamente la documentazione. In caso di dubbi operativi, sarà utile avvalersi di un consulente fiscale aggiornato.