Ufficio Stampa Fisapi
La rivoluzione digitale del fisco
La gestione dei dati fiscali entra in una nuova fase con la Piattaforma nazionale dei dati, destinata a semplificare i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Grazie al principio dell’“only once”, i contribuenti non saranno più obbligati a fornire più volte le stesse informazioni già in possesso di altre amministrazioni.
Parallelamente, si rafforza il ruolo dell’intelligenza artificiale come strumento a supporto del contrasto all’evasione fiscale, con l’obiettivo di ridurre in maniera significativa il tax gap italiano.
Il ruolo centrale del Sistema Informativo Fiscale (SIF)
Secondo le indicazioni della Banca d’Italia, il SIF rimane il fulcro della strategia antifrode e di controllo. Le sue banche dati hanno permesso, negli anni, di affinare gli strumenti di verifica, dagli studi di settore agli ISA, fino al nuovo concordato preventivo biennale.
Nonostante i progressi, il tax gap nel 2021 superava ancora gli 82 miliardi di euro, con l’Irpef sui redditi autonomi, l’Iva e l’Ires tra le imposte più colpite. Tuttavia, la digitalizzazione – fatturazione elettronica, trasmissione telematica dei corrispettivi e split payment – ha già prodotto una riduzione dell’evasione di circa 25 miliardi in quattro anni.
Cloud, interoperabilità e sicurezza
Il potenziamento del SIF si intreccia oggi con le azioni del PNRR e della riforma fiscale. Centrale è la migrazione di oltre 16.000 pubbliche amministrazioni verso ambienti cloud certificati, insieme alla realizzazione della Piattaforma nazionale dei dati, destinata a migliorare l’interoperabilità delle banche dati pubbliche.
Accanto a questo processo, un’attenzione particolare viene riservata alla cybersecurity, per garantire la massima tutela delle informazioni sensibili dei contribuenti.
Intelligenza artificiale: opportunità e rischi
Il machine learning e le tecniche di data mining aprono prospettive innovative per il fisco: dall’analisi predittiva del rischio di evasione al monitoraggio in tempo reale dei comportamenti fiscali. Questi strumenti potrebbero trasformare i controlli da reattivi a preventivi, aumentando l’efficienza complessiva del sistema.
Tuttavia, è fondamentale mantenere una supervisione umana in ogni fase del processo. Senza questo controllo, gli algoritmi rischiano di generare distorsioni o errori con conseguenze dirette sui cittadini.
Conclusione
Il futuro del fisco italiano passa dall’integrazione tra cloud, intelligenza artificiale e sicurezza digitale. La sfida è duplice: ridurre drasticamente l’evasione fiscale e, allo stesso tempo, semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Un equilibrio che potrà essere raggiunto solo con una governance attenta, capace di coniugare innovazione tecnologica e tutela dei diritti.