Malattia e fisco: una tutela ancora negata ai professionisti

Nel nostro Paese, la tutela della salute del lavoratore è considerata un diritto fondamentale. Ma quando il lavoratore è un professionista autonomo, il quadro cambia improvvisamente. La recente vicenda di una professionista gravemente malata che si è vista negare la sospensione degli adempimenti fiscali ne è la dimostrazione.

Una legge, quella del 2021, prevede espressamente la possibilità di sospendere gli obblighi fiscali in caso di malattia grave, ma nella pratica è spesso ignorata o disattesa. E quando la norma viene finalmente applicata, ciò avviene solo a seguito di interventi eccezionali da parte di autorità politiche o sindacali.

Il paradosso dell’autonomia

Il professionista autonomo è al tempo stesso datore di lavoro, lavoratore e contribuente. Ma quando si ammala, spesso viene trattato solo come contribuente. Nessuno può sostituirlo, e nessuna macchina può portare avanti i suoi obblighi.

Non riconoscere la sospensione in caso di malattia grave significa disconoscere la realtà quotidiana del lavoro professionale autonomo.

Tre problemi evidenti

Come FISAPI denunciamo tre gravi carenze che vanno affrontate immediatamente:

  1. Una legge ignorata: la misura esiste, ma è poco conosciuta dai professionisti stessi e, ancor più grave, spesso ignorata dalla Pubblica Amministrazione.
  2. Mancanza di uniformità: ogni ufficio può interpretare la norma in modo diverso, generando incertezza e sfiducia.
  3. Tutela parziale: la sospensione riguarda solo gli adempimenti tributari, lasciando scoperti quelli previdenziali, assicurativi e normativi.

Serve un cambio di passo

Non basta una norma scritta. Serve un meccanismo automatico, chiaro, uniforme, che riconosca il diritto alla sospensione degli adempimenti in caso di malattia grave o ricovero ospedaliero, senza costringere i professionisti a ricorrere all’intervento di alti funzionari o rappresentanze sindacali per vedere rispettata una tutela elementare.

La posizione di FISAPI

FISAPI chiede al MEF, all’Agenzia delle Entrate e al Governo di attivare subito una circolare interpretativa e una campagna informativa pubblica che renda effettiva questa misura, in modo automatico e trasparente.

La salute non può essere oggetto di valutazioni discrezionali.
Il rispetto del professionista autonomo passa anche da qui.

FISAPI continuerà a vigilare e a intervenire per garantire che nessun professionista venga lasciato solo, nemmeno quando si ammala.

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