La Camera dei deputati ha dato il via libera all’unanimità (254 sì, zero contrari) al ddl noto come “conto corrente per tutti”, che sancisce un principio di inclusione finanziaria finora assente in Italia.
Al centro della riforma – destinata ora all’esame del Senato – c’è l’introduzione del nuovo articolo 1857-bis del Codice civile, che impone alle banche l’obbligo di aprire un conto corrente a chiunque lo richieda, salvo nelle situazioni strettamente legate alla normativa antiriciclaggio e antiterrorismo.
In caso di rifiuto per i motivi sopra citati, l’istituto è tenuto a fornire nel giro di dieci giorni una comunicazione scritta che espliciti le ragioni specifiche del diniego – per garantire trasparenza, in contrasto con le comunicazioni generiche finora prevalenti come “rivalutazione del rischio”.
La riforma vieta inoltre la chiusura unilaterale dei conti correnti con saldo positivo, sia a tempo determinato che indeterminato, a meno che non vi siano motivazioni legate alle normative di sicurezza finanziaria.
Qual è l’obiettivo?
Dare centralità all’accesso al sistema bancario – considerato un vero e proprio diritto essenziale per svolgere attività economiche quotidiane, dalle operazioni online ai pagamenti ricorrenti
Si cerca così di arginare la piaga della “non bancabilità”, che secondo dati recenti riguarda oltre 1,3 milioni di cittadini esclusi dal circuito finanziario.
Le critiche del mondo bancario
L’Abi e la Banca d’Italia hanno espresso perplessità sul provvedimento. Secondo loro, l’obbligo generalizzato di apertura potrebbe limitare la libertà contrattuale delle banche e generare squilibri rispetto alla normativa europea vigente. Il settore teme inoltre potenziali rincari dei costi per i correntisti, a fronte di oneri normativi più stringenti.
In conclusione
Con l’approvazione unanime alla Camera, l’Italia compie un passo significativo verso l’equità finanziaria: riconosce il diritto universale al conto corrente e introduce trasparenza nei rapporti tra cliente e banca. Resta ora da vedere se il Senato confermerà il testo in tempi rapidi, consolidando una normativa che promette di cambiare radicalmente il rapporto tra cittadini e istituti di credito.