Senato della Repubblica – 4 luglio 2025
PNRR: accelerare l’attuazione con il contributo dei professionisti
Il decreto interviene per sostenere l’attuazione dei progetti legati al PNRR, stanziando ulteriori risorse attraverso il Fondo per l’avvio di opere indifferibili (FOI). Un elemento positivo è la possibilità di utilizzare queste risorse anche per interventi non più coperti direttamente dal PNRR, purché le gare siano aggiudicate entro fine 2025.
Tuttavia, viene evidenziata una lacuna strutturale: la mancata valorizzazione del ruolo dei liberi professionisti nella fase esecutiva e gestionale dei progetti, soprattutto nei piccoli enti locali privi di struttura. I professionisti potrebbero agire da intermediari qualificati tra pubblica amministrazione e società civile, semplificando e velocizzando i procedimenti.
Ricostruzione post-sisma: procedure ancora fragili
Il decreto proroga le misure straordinarie per la ricostruzione post-sismica del Centro Italia. Una proroga necessaria, ma che dimostra quanto ancora siano lente e fragili le procedure attuative nei territori più vulnerabili. Anche qui, il coinvolgimento diretto dei professionisti potrebbe rappresentare un elemento di efficacia e continuità operativa.
Sostegno alla maternità e parità di trattamento
L’art. 6 del decreto prevede un contributo economico per le madri lavoratrici con almeno due figli, valido da settembre 2025 a dicembre 2026. Pur apprezzando la misura, si sottolinea che tale intervento ha un orizzonte troppo limitato per incidere realmente sulla crisi demografica e sulla condizione lavorativa femminile.
È comunque positivo che sia prevista l’equiparazione tra lavoratrici dipendenti e autonome, comprese le iscritte alla gestione separata INPS. Si chiede però che si vada oltre, sostenendo la proposta di legge CNEL (AS 1386 / AC 2261) che prevede una soglia minima inderogabile di indennità per maternità, al momento assente per molte libere professioniste.
Senza adeguate tutele, infatti, molte donne autonome sono costrette a interrompere del tutto la propria attività, con gravi ricadute personali, familiari e professionali. È necessario prevedere sistemi stabili di sostegno economico e servizi pubblici per garantire una reale conciliazione.
Internazionalizzazione: coinvolgere anche i professionisti
Il decreto rafforza gli strumenti a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese. Si evidenzia che anche i liberi professionisti devono essere parte attiva di questo processo, non solo come operatori economici, ma anche come consulenti specializzati al servizio delle PMI che intendono affrontare i mercati esteri.
Per farlo, è necessario aggiornare le competenze professionali, puntando su formazione in lingua, strategia d’impresa, tecnologia e marketing. Si propone di progettare incentivi specifici anche per l’internazionalizzazione delle professioni.
Osservazioni conclusive: servono misure strutturali
Il decreto contiene misure condivisibili e utili, ma si ribadisce che non bastano interventi emergenziali. Serve:
- Un nuovo sistema di incentivi alle imprese,
- Un coinvolgimento strutturato delle professioni nei piani di sviluppo,
- Una riduzione del costo del lavoro,
- Il completamento della delega fiscale.
Solo con interventi sistemici, stabili e inclusivi si potrà rilanciare realmente l’economia e valorizzare il potenziale del lavoro professionale.