Sicurezza sul lavoro: riprende il confronto istituzionale

Un ciclo di incontri tecnici

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ospitato, a inizio luglio nella sede di via Flavia a Roma, un nuovo incontro tecnico con le principali parti sociali—sindacati, associazioni datoriali e rappresentanze professionali—per definire un decreto legge dedicato alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, da chiudere entro fine luglio 2025 .

Protocollo caldo ed emergenza climatica

Parallelamente, è stato firmato il Protocollo per le ondate di calore (2 luglio 2025), prima intesa dopo la pandemia, per mitigare i rischi legati alle temperature estreme sul lavoro. Le misure principali comprendono:

  • Informazione e formazione sui rischi climatici
  • Sorveglianza sanitaria, DPI e riorganizzazione dei turni
  • Utilizzo automatico di ammortizzatori sociali (CIGO) per sospensioni legate al caldo
  • Revisione dei Piani di sicurezza (POS/PSc) nei cantieri

Il Ministro Calderone e il Governo: investimenti e nuova cultura

Il Ministro Calderone ha definito fondamentale questo dialogo strutturato e ha annunciato un investimento di 650 milioni di euro aggiuntivi, a cui si aggiungono i 600 già stanziati, per arrivare a un totale superiore a 1,2 miliardi nel 2025, destinati a cultura della prevenzione, formazione e incentivi per aziende virtuose .

FISAPI: la formazione continua come pilastro della sicurezza

FISAPI sostiene la necessità di un patto nazionale per la sicurezza fondato su quattro pilastri: trasparenza, formazione, prevenzione e responsabilità condivisa, con una semplificazione normativa che rifletta le diverse esigenze settoriali (edilizia, professioni, servizi ecc.) L’obiettivo è trasformare ogni postazione di lavoro in un ambiente realmente protetto.

Un approccio integrato e partecipato che affronta il tema della sicurezza più dal punto di vista culturale che sanzionatorio, accompagnato da risorse significative e misure concrete per prevenire infortuni, malattie professionali e rischi legati ai cambiamenti climatici. Ora tocca alle parti sociali tradurre queste linee guida in protocolli territoriali e aziendali efficaci.

 

 

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