Intervento dell’Avv. Carmelo Bifano, Presidente Nazionale FISAPI, al convegno SNAAVV

“Dal Digesto all’Intelligenza Artificiale: effetti delle nuove tecnologie sulla società e nel diritto”, che si è tenuto il 27 giguno 2025 presso la sala “Marcello Torre” del Palazzo della Provincia di Salerno  – Il rischio dell’algoritmo cieco: cosa l’IA può insegnarci (e toglierci) dal Digesto

 –  Una riflessione sul parallelismo tra l’opera giuridica del Digesto e le sfide etiche poste dall’intelligenza artificiale nei sistemi normativi contemporanei.L’Avv. Carmelo Bifano, intervenuto come ospite al convegno SNAVV in qualità di Presidente nazionale FISAPI, ha evidenziato quanto segue:

Il Digesto di Giustiniano fu un’impresa titanica e lungimirante: mettere ordine nel sapere giuridico dell’antichità, selezionando e organizzando secoli di pensiero e dottrina per restituire al popolo romano un diritto fondato sulla ragione, sull’equilibrio e su una visione unitaria della giustizia.

Oggi ci troviamo a vivere un nuovo snodo epocale: l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, capace di apprendere, elaborare e decidere. Ma stavolta il rischio non è l’eccesso di ordine, bensì il suo contrario: un disordine opaco, dove le logiche dell’algoritmo sfuggono al controllo umano e dove le regole non sono più il frutto di un confronto democratico, bensì istruzioni eseguite ciecamente.

Se il diritto si riduce a mera previsione statistica, cessa di essere giudizio. E dove il giudizio umano viene meno, scompare anche la giustizia, quella vera, fatta di discernimento, umanità, contesto e coscienza.

Il tema non è opporsi all’innovazione, ma governarla. Non è temere la macchina, ma ribadire il primato della persona. Nessun codice – per quanto sofisticato – potrà mai sostituire il cuore pulsante del diritto: la responsabilità, l’etica, il confronto, l’interpretazione.

FISAPI e l’Ente Bilaterale EBILP credono in una cultura delle professioni che sappia difendere la dignità del sapere, valorizzare il ruolo degli interpreti del diritto e preservare la libertà della persona, anche nell’epoca degli algoritmi.

Se il Digesto ordinava il passato per costruire civiltà, oggi tocca a noi non permettere che l’IA disordini il futuro. La tecnologia può essere uno strumento prezioso, ma resta l’uomo il suo unico, insostituibile legislatore morale.

 

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