Cerca
Close this search box.

Sciarra (Consulta): anche i professionisti a rischio povertà

La presidente della Corte Costituzionale ha illustrato la relazione sull’attività e sugli indirizzi giurisprudenziali della Corte nel 2022. Sul tema dell’equo compenso: i professionisti “corrono il rischio della povertà perchè effettivamente c’è forse un sovraccarico delle professioni, per esempio nella professione forense, però anche loro cercano nella Costituzione la via dei diritti e in questo hanno trovato tutela”

“Quello dei bassi salari è un problema molto serio e non soltanto italiano”. Lo ha detto la presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, in risposta ad una domanda sul “salario minimo” nel corso della conferenza stampa seguita alla Relazione annuale”. “Negli anni d’oro dell’art.36 della Costituzione – ha proseguito ricordando la sua formazione da giuslavorista – si faceva riferimento ai Ccnl, non mi avventuro sulla questione se la risposta per una retribuzione dignitosa sia nel salario minimo oppure nella contrattazione collettiva, dico però che quello dei salari bassi e’ un problema che la stessa Commissione europea aveva segnalato come possibile misura di crescita”. Sollecitata anche sulla approvazione definitiva della norma sull'”Equo compenso” dei professionisti (ieri alla Camera), Sciarra ha ricordato che anche costoro “corrono il rischio della povertà perchè effettivamente c’è forse un sovraccarico delle professioni, per esempio nella professione forense, però anche loro cercano nella Costituzione la via dei diritti e in questo hanno trovato tutela. Questo è molto importante anche per le donne”.

La Corte Costituzionale “assicura il rispetto della Costituzione”, è “costantemente aperta al confronto con il Parlamento, chiamato a dare sviluppo concreto a tali diritti” e “sviluppa un vaglio abbinato di ragionevolezza e proporzionalità, consolida la coerenza dei suoi argomenti, fondati sull’indipendenza e sul pluralismo dei suoi componenti”. Lo ha evidenziato la presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, illustrando la relazione sull’attività e sugli indirizzi giurisprudenziali della Corte nel 2022, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello Stato. Il ritratto che emerge dalla relazione è di una Corte che “lavora in modo solerte, tanto da aver ottenuto una diminuzione dei tempi di definizione delle questioni pendenti” e che “ascolta, è attenta alla persona e alla tutela dei beni primari”, è “garante nel rispetto del riparto di competenze tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome” e “arbitro nei conflitti tra enti e tra poteri”, oltre a essere “protesa, nei giudizi di ammissibilità dei quesiti referendari, a tutelare i diritti dei cittadini chiamati a votare”.

Inoltre la Corte costituzionale è “vigile e al tempo stesso permeabile, dinamica, proiettata in universi ordinamentali più ampi, sulla scorta delle clausole di apertura all’Europa e al mondo previste dalla nostra Costituzione”. Attraverso il raccordo con le due Corti europee “si crea un sempre più armonico coordinamento delle tecniche argomentative e si perfeziona il ricorso ai criteri di ragionevolezza e proporzionalità”. Con la “coerenza tra processi deliberativi” si rafforzano “la democrazia e lo stato di diritto, presupposti ineludibili nella creazione della pace”. Una delle parola chiave evidenziata dalla presidente Sciarra nella sua relazione è salute. Durante la pandemia, le misure adottate dal legislatore erano “giustificate dall’urgenza di proteggere la salute nell’interesse della collettività, nel rispetto dei criteri di proporzionalità e di adeguatezza”, sottolinea. “Le misure restrittive di carattere generale” per fronteggiare l’emergenza Covid, “come la quarantena obbligatoria, devono essere ricondotte nell’alveo della disciplina costituzionale relativa alle limitazioni della libertà di circolazione e non alle restrizioni della libertà personale”.

Tornando all’attualità, poi, la Corte sollecita “gli organi politici ad aggiornare i LEA, al fine di evitare l’obsolescenza delle cure e garantire l’eguaglianza nell’accesso alle migliori prestazioni sul territorio nazionale. Non si può non sottolineare la centralità di questo adempimento”. Un’altra parola chiave è ambiente: la Corte Costituzionale è “attenta ai grandi temi del presente, tra cui il contrasto alle emergenze climatiche. Nel ribadire il principio di massima diffusione delle energie rinnovabili, fondato anche nella normativa sovranazionale e internazionale, si sottolinea che il regime autorizzatorio in vigore costituisce un imprescindibile punto di equilibrio tra due interessi di fondamentale rilevanza assiologica, che risiede nel potenziamento delle fonti rinnovabili, combinato con la tutela del territorio”. Anche nel 2022, poi, la Corte ha valorizzato “il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni, da intendersi quale equivalente, in chiave istituzionale, della solidarietà tra i cittadini. La solidarietà, letta in chiave di raccordo istituzionale, rappresenta un grande tema contemporaneo”.

Per quanto riguarda i diritti inviolabili delle persone, continua Sciarra, “la severità della pena comminata dal legislatore non può essere manifestamente sproporzionata rispetto alla gravità oggettiva e soggettiva del reato”. Questo non vuol dire – ha precisato Sciarra in conferenza stampa – che “c’è un disegno di indebolimento dei criteri” nella lotta alla criminalità organizzata che, anzi, “devono restare forti, ma c’è anche il punto di vista dei diritti che è il punto di vista di questa Corte”. La Corte si è anche espressa sull’ergastolo ostativo. “La restituzione degli atti ai giudici che avevano inizialmente sollevato la questione di costituzionalità” è stata “un atto dovuto” che “riattiva l’interlocuzione con il giudice rimettente”. La Corte “mostra di voler consapevolmente governare le cadenze processuali, al fine di dare spazio all’auspicato intervento del legislatore”. Poi, sulla maternità surrogata e i figli nati da coppie dello stesso sesso, “abbiamo lanciato un’attenzione per il diritto dei minori: questa visione non è mutata. Dal nostro punto di vista la visione è la cura dei figli nati”, ha ribadito in conferenza stampa. Sull’immigrazione, poi, l’orientamento della Corte “è garantire i diritti” dei migranti “quando si presentano le condizioni per farlo”. Sul tema del lavoro, la Corte “ha ribadito che il licenziamento deve avere una giustificazione e deve presentarsi quale ultima ratio”: il riferimento è a “una declaratoria di incostituzionalità” con cui “è stato fatto cadere l’aggettivo ‘manifesta’, riferito all’insussistenza del fatto posto alla base dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, requisito originariamente previsto per la reintegrazione del lavoratore”. Fondamentale anche “la centralità della materia previdenziale”: la Corte “si è pronunciata sull’obbligo di iscrizione alla Gestione separata INPS da parte dei liberi professionisti e ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale, poiché la norma censurata ha una funzione di chiusura del sistema e trova il suo fondamento nella ‘universalizzazione’ della tutela previdenziale”.

Condividi su:

Altri post

Send Us A Message

Iscriviti alla nostra Newsletter
e resta aggiornato.

F.I.S.A.P.I. – Confederazione Generale
Professioni Intellettuali

CONTATTI