Ufficio Stampa FISAPI
Dati che allarmano: attivi vs pensionati
Il patrimonio delle Casse previdenziali italiane è in crescita, ma i dati demografici sollevano preoccupazioni. Il rapporto iscritti/pensionati è in costante calo: se in passato ogni lavoratore attivo garantiva la pensione di quasi quattro persone, oggi la proporzione si è drasticamente ridotta. Le prestazioni aumentano più rapidamente delle entrate contributive, segnalando che le risorse potrebbero presto non bastare a mantenere il sistema attuale.
Rapporto contributi/prestazioni in continuo peggioramento
Anche l’indicatore che confronta contributi versati e prestazioni erogate mostra un trend negativo. Nonostante il patrimonio accumulato, la sostenibilità delle Casse rischia di compromettersi se non si interviene per riequilibrare i conti previdenziali.
Cause strutturali e sfide normative
Le difficoltà derivano da diversi fattori: lentezza normativa, poca trasparenza gestionale, crescita ridotta degli iscritti attivi e invecchiamento della platea professionale. Le Casse più piccole risultano particolarmente vulnerabili, strette tra un numero limitato di contribuenti e una platea sempre più ampia di pensionati.
Qualità e dimensione: leve per la sostenibilità
La stabilità futura non dipende solo dal patrimonio, ma anche dalla gestione, dalla trasparenza e dal numero di iscritti attivi. Le Casse di maggiori dimensioni o le aggregazioni tra enti possono distribuire meglio i rischi, ridurre i costi e ampliare la base contributiva. Servono inoltre regole più chiare sugli investimenti e sulla governance.
Conclusione
Le Casse previdenziali dei liberi professionisti attraversano una fase delicata. Senza interventi normativi mirati – come fusioni tra enti, maggiore trasparenza e aggiornamenti legislativi – il rischio è di compromettere la sostenibilità delle pensioni nel lungo periodo. È fondamentale agire oggi per garantire un futuro sicuro agli iscritti.





