Ufficio Stampa FISAPI
Secondo le previsioni del sistema informativo Excelsior-Unioncamere, nel quinquennio 2024-2028 l’Italia dovrà assorbire tra 3,4 e 3,9 milioni di nuovi lavoratori tra imprese e pubblica amministrazione, a seconda dello scenario macroeconomico.
Un fabbisogno che va ben oltre il mero ricambio generazionale e richiede uno sforzo importante in termini formativi e organizzativi.
Professioni con maggiore domanda
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Il 39% delle nuove figure richieste sarà composto da dirigenti, tecnici e specialisti.
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Tra i profili più ricercati ci sono quelli con competenze STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), in particolare ingegneri, tecnici informatici ed esperti della produzione industriale.
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Altre attività con forte domanda riguardano comparti legati alla digitalizzazione, alla green economy e ai servizi collegati a tecnologie emergenti.
Sviluppo delle competenze: cosa serve
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Competenze digitali avanzate, capacità nell’uso di tecnologie innovative e conoscenze legate al campo STEM saranno sempre più centrali.
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Competenze trasversali come adattabilità, problem solving, lavoro di squadra saranno richieste soprattutto nei ruoli tecnici specialistici.
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Cresce l’esigenza formativa sia a livello universitario che nel sistema ITS e nella formazione professionale, per rispondere più rapidamente alla domanda del mercato.
Distribuzione settoriale e territoriale
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Il settore dei servizi continuerà a essere il motore principale della domanda occupazionale, seguito da industria e, in misura minore, agricoltura.
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Le necessità variano significativamente tra macroregioni: le aree con forte vocazione industriale o tecnologica mostreranno fabbisogni più elevati di profili specializzati.
Le sfide per il sistema formativo
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Allineare l’offerta formativa (università, ITS, formazione professionale) con le competenze richieste dal mercato diventa indispensabile.
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Ridurre il mismatch tra ciò che le imprese cercano e le skill offerte dai laureati e diplomati.
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Incrementare la formazione continua per chi già lavora ma deve aggiornarsi su tecnologie e metodologie nuove.
Conclusione
Le previsioni occupazionali 2024-2028 delineano per l’Italia un periodo di forti cambiamenti nel mercato del lavoro: la crescita di profili specializzati, una forte domanda di competenze STEM e tecnologiche, e la necessità che il sistema formativo si adatti con maggiore rapidità e flessibilità.
Per i professionisti e per chi stabilisce le politiche del lavoro, sarà cruciale puntare su formazione mirata, aggiornamento continuo e politiche che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta.





