Welfare aziendale e premi di produttività: le nuove coordinate fiscali per il triennio 2025-2027

Con la circolare n. 4/E del 16 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza sulle recenti novità introdotte dalla Legge di bilancio 2025 (L. 207/2024) e dal decreto legislativo n. 192/2024, concentrandosi su due strumenti centrali nel rapporto tra impresa e lavoratore: i premi di risultato e le misure di welfare aziendale.

L’obiettivo del documento è duplice: fornire un quadro operativo uniforme e offrire un punto di riferimento aggiornato a imprese, lavoratori e consulenti per gestire correttamente le agevolazioni previste.

Premi di risultato: confermata l’aliquota agevolata al 5%

Per il triennio 2025-2027 viene prorogata l’aliquota sostitutiva del 5% sui premi di produttività, introdotta in via strutturale dalla legge di stabilità 2016 e già ridotta nel biennio precedente. Il beneficio si applica ai lavoratori dipendenti del settore privato con reddito annuo non superiore a 80.000 euro, entro un limite di 3.000 euro lordi di premio.

La condizione essenziale è che il premio sia previsto da contratti collettivi aziendali o territoriali stipulati da sigle sindacali rappresentative e che sia legato a miglioramenti misurabili in termini di produttività, qualità, efficienza o innovazione.

L’Agenzia conferma anche la possibilità, se prevista dalla contrattazione collettiva, di convertire il premio in beni e servizi di welfare esenti da imposta, secondo quanto già stabilito dal Tuir. Resta la possibilità, per il lavoratore, di rinunciare all’aliquota agevolata in favore della tassazione ordinaria, ma in assenza di esplicita rinuncia l’imposta sostitutiva si applica automaticamente.

Welfare aziendale: nuovi incentivi per la mobilità lavorativa

Tra le novità più rilevanti figura una nuova misura di welfare, pensata per incentivare la mobilità geografica dei lavoratori: coloro che vengono assunti a tempo indeterminato nel 2025 e trasferiscono la residenza nel Comune di lavoro (situato a oltre 100 km da quello di provenienza) potranno beneficiare, per due anni, di un’esenzione fiscale fino a 5.000 euro annui sulle somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per affitto e spese di manutenzione dell’abitazione.

Il beneficio, valido solo per chi ha un reddito da lavoro dipendente inferiore a 35.000 euro, non incide sul calcolo delle imposte ma viene comunque considerato ai fini ISEE e per l’accesso a prestazioni assistenziali.

Fringe benefit: proroga della soglia rafforzata

Confermata per il triennio 2025-2027 anche l’estensione della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit: 1.000 euro per tutti i dipendenti e 2.000 euro per coloro che hanno figli a carico. Oltre ai classici beni e servizi, continuano a rientrare nell’ambito dell’esenzione anche le somme destinate al rimborso di utenze domestiche, affitti e mutui per l’abitazione principale.

Indicazioni operative chiare per il sistema lavoro

La circolare si distingue per il suo approccio pragmatico: non introduce modifiche sostanziali alla normativa, ma fornisce una guida sicura per l’applicazione corretta delle agevolazioni, confermando l’impianto interpretativo già condiviso nei precedenti documenti di prassi.

Il messaggio dell’Agenzia è chiaro: se correttamente applicati, i premi di produttività e gli strumenti di welfare aziendale rappresentano leve strategiche per il benessere dei lavoratori e la competitività delle imprese.

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