Fisco e Intelligenza Artificiale: verso un nuovo paradigma nei controlli e negli adempimenti

Da Ufficio stampa Fisapi

L’intelligenza artificiale entra in modo sempre più strutturato nel sistema fiscale italiano, trasformando profondamente le modalità di gestione degli adempimenti, dei controlli e del rapporto tra contribuente e amministrazione finanziaria. È questa la direzione tracciata dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenuto con un videomessaggio al Forum PA di Roma in occasione della presentazione della nuova banca dati di giurisprudenza tributaria.

Secondo Leo, la piena valorizzazione dei dati raccolti dall’Anagrafe tributaria, unita all’impiego di tecnologie digitali evolute, rappresenta una svolta decisiva per il Fisco. «L’intelligenza artificiale avrà un ruolo sempre più centrale – ha spiegato – soprattutto nell’analisi del rischio e nell’attività di accertamento, a partire dall’invio degli avvisi bonari».

Ma non si tratta solo di controlli. L’IA verrà integrata anche in strumenti innovativi come il concordato preventivo biennale, e in procedure più tradizionali quali le rateizzazioni, gli obblighi dichiarativi, la gestione dei contenziosi tributari e la prevenzione della criminalità finanziaria. In prospettiva, si profilano dichiarazioni precompilate sempre più sofisticate e piani di rateazione automatizzati, guidati dall’elaborazione intelligente dei dati fiscali.

A fronte delle opportunità, non mancano le cautele. Leo ha rassicurato circa la tutela della privacy dei contribuenti, sottolineando che il dialogo con il Garante per la protezione dei dati personali è continuo e costante.

Sul punto è intervenuta anche Carolina Lussana, presidente del Consiglio di Giustizia Tributaria, la quale ha ribadito che, pur rappresentando un valido supporto, l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire il giudice tributario. «L’elemento umano – ha precisato – resta centrale, come stabilito anche dalle norme europee e nazionali attualmente in discussione in Parlamento».

Un concetto ribadito anche dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, che ha recentemente ricordato: «Dietro ogni algoritmo e ogni controllo automatizzato, c’è sempre il lavoro del funzionario».

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