7 luglio 2025
Scatta l’“ora X” dei dazi americani.
Alle ore 12 di oggi (le 18 in Italia), il presidente USA Donald Trump ha annunciato l’avvio ufficiale dell’invio di lettere commerciali ai governi di tutto il mondo. L’obiettivo? Forzare un riallineamento degli accordi commerciali, imponendo nuove tariffe doganali — a partire da un +10% — a tutti i Paesi che si avvicinano politicamente ed economicamente ai Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
L’annuncio, pubblicato direttamente su Truth Social, rappresenta una svolta netta nelle relazioni commerciali globali, con impatti potenziali anche per le imprese italiane che operano con l’estero.
Dazi fino al 50%: scadenza 1° agosto
Il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, ha confermato che se non verranno raggiunti nuovi accordi bilaterali entro pochi giorni, i dazi sospesi ad aprile entreranno in vigore dal 1° agosto. In alcuni casi, le tariffe potranno arrivare fino al 50% sul valore delle merci.
La scadenza originaria (9 luglio) è stata prorogata per consentire trattative last minute. Ma il messaggio di Trump è chiaro: «Ogni Paese che si allinea alle politiche anti-americane dei Brics sarà soggetto a un dazio del 10%, senza eccezioni».
L’Unione Europea verso un’intesa?
Per ora, c’è un cauto ottimismo sul fronte europeo. Secondo Bessent, i negoziati con l’Unione europea stanno “facendo ottimi progressi”, anche se l’avvio è stato difficile. Il presidente americano ha lasciato intendere che alcuni accordi sono già stati conclusi, mentre altri seguiranno nelle giornate di martedì e mercoledì.
Il piano di Trump è ambizioso: concludere entro il 9 luglio tutte le trattative o inviare, in alternativa, lettere di notifica con cui formalizzare i dazi.
Cosa significa per i professionisti e le imprese italiane
Chi opera con Paesi esteri, importa materie prime o esporta beni e servizi — anche come professionista, agente o consulente — deve tenere conto di rischi geopolitici sempre più centrali nelle dinamiche economiche.
- Attenzione ai Paesi partner: chi commercia con aziende in aree Brics (o alleate) potrebbe subire rincari o restrizioni indirette.
- Servono strategie di tutela contrattuale: revisioni delle clausole doganali, assicurazioni sul rischio tariffario e aggiornamento dei listini.
- Essere parte di reti professionali e associative (come FISAPI) è oggi più che mai utile per monitorare gli sviluppi, condividere informazioni e reagire in tempo reale.
In un mondo che cambia rapidamente, l’informazione è la prima forma di tutela.
FISAPI continuerà a monitorare la situazione e fornire aggiornamenti a tutela dei suoi iscritti.





